SAN BARNABA, APOSTOLO – MEMORIA

Colore Liturgico Rosso

Prima Lettura

Era uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede.

Dagli Atti degli Apostoli
At 11,21b-2613,1-3

In quei giorni, [in Antiòchia], un grande numero credette e si convertì al Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)

R. Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo. (Mt 28,19a.20b)

Alleluia.

Vangelo

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,7-13

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».

Parola del Signore.

Mercoledì 11 Giugno 2025
SAN BARNABA, APOSTOLO – MEMORIA
10.a del Tempo Ordinario

Mt 10, 8

«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Volume 31, Novembre 27, 1932

“Ora così facciamo Noi: la carta è l’atto della creatura, la conoscenza è la nostra immagine divina, il valore è il numero che mettiamo.
Dunque qual meraviglia se diciamo che un atto solo nella nostra Volontà supera in valore tutti gli atti insieme di tutte le altre creature fatti fuori di Essa?
𝗘‌ 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝘂 𝗰𝗮𝗿𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗼 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗼, 𝗲𝗱 𝗶𝗹 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼.
Non siamo Noi padroni di mettere il numero che vogliamo sulla carta dell’umano volere?
Se è padrone il re di mettere il numero che vuole sopra d’una vilissima carta, molto più Noi per formare la moneta che deve correre nella nostra Patria azzurra.
Oltre di ciò 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗩𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮‌ 𝗳𝘂 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗺𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼; nulla ci pagò per averlo, né lui teneva monete o mezzi sufficienti per pagarci, se non che la vilissima carta della sua volontà umana, che per sua sventura neppure ce la volle prestare per tenersi il nostro gran dono.
E poi Noi eravamo il suo Padre tenerissimo ed amatissimo, e fra Padre e figli non si fanno i conti, perché si sa che il Padre deve dare ai figli ed essi sono obbligati con dovere di giustizia ad amare e tenere con stima ciò che dà loro il Padre.
𝗘𝗰𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗶𝗼‌ 𝗹𝗮 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮‌ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗶𝘃𝗶𝗻𝗮 𝗩𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮‌, 𝗲 𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲‌ 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗶‌ 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗮𝗿𝗲.
La conoscenza genera l’appetito, il desiderio di conoscere di più, e l’umano volere si dispone a poco a poco a subire la trasformazione, l’unificazione della Divina Volontà, e 𝗻𝗼𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗲‌ 𝗯𝗮𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗲 𝗰𝗶 𝗽𝘂𝗼‌ 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗼 𝗻𝗼, metteremo la nostra immagine ed il numero incalcolabile d’un valore divino, e 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗶 𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮‌ 𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗻𝗮”.