GIOVEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Colore Liturgico Verde

Prima Lettura

Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 3,154,1.3-6
 
Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto.
 Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
 Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo.
 E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio.
 Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 84 (85)

R. Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.
 
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. R.
 
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

Alleluia.

Vangelo

Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Giovedì 12 Giugno 2025

San Basílide, martire

10.a del Tempo Ordinario 

Mt 5,20

«Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli».

Volume 14, Agosto 23, 1922

Mi sentivo oppressa e sofferente, ed il mio interno come se stessi in 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘂𝗯𝗶𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲𝗱 𝗮𝗻𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲. 

Onde pregavo Gesù che mi desse la forza, e Gesù nel venire mi ha preso nelle sue braccia per infondermi nuova vita, ma questa nuova vita per darmi occasione di subire una nuova morte, per poi infondermi un’altra nuova vita. 

Onde mi ha detto:

“Figlia mia, la mia Volontà abbraccia tutto, 𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲 𝗶𝗻 𝗦é 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘁ì𝗿𝗶, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗹𝗶.

Ecco, perciò la mia Umanità abbracciò tutto, ciascuna pena, ciascun martirio di creatura, perché la mia vita non fu altro che la vita della Volontà Divina; e questo era conveniente per compire l’opera della Redenzione, non solo, ma per potermi costituire Re, aiuto e forza di tutti i martìri, dolori e pene. 

Se non tenessi in Me la fonte di tutti i martìri, dolori e pene, come potevo chiamarmi Re di tutti e possedere in Me la fonte di tutti gli aiuti, sostegni, forza e grazia che ci vuole ad ogni pena di creatura? 

È necessario tenere per dare. 

Ecco perciò ti ho detto tante volte che 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮 𝗮 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗩𝗼𝗹𝗲𝗿𝗲 è 𝗹𝗮 𝗽𝗶ù 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲, 𝗹𝗮 𝗽𝗶ù 𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗲 𝘀𝘂𝗯𝗹𝗶𝗺𝗲; 𝗻𝗼𝗻 𝗰’è 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝘂𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲. 

L’immensità del mio Volere le  farà arrivare tutti i martìri, pene e dolori; la mia stessa Volontà le darà la forza divina a sostenerli e formerà in lei fonte di martìri e dolori, ed il mio stesso Volere la costituirà regina di tutti i martìri, dolori e pene. 

Vedi che significa vivere nel mio Volere? 

𝗦𝗼𝗳𝗳𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝘀𝗼𝗹 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗶𝗼, 𝗺𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘁ì𝗿𝗶; 𝗻𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗲 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲, 𝗺𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶. 

Ecco perciò la necessità che la mia Volontà le sia vita, altrimenti chi le darebbe la forza in tanto soffrire? 

E se ciò non fosse, come si potrebbe dire che l’anima che vive nel mio Volere è la forza del martire? 

Se non tenesse in lei la sostanza di quella pena, come poteva essere forza ad un altro? 

Allora sarebbe un modo di dire, una cosa fantastica, non una realtà.

Veggo che ti spaventi nel sentir ciò; no, non temere: tanti martìri, dolori e pene 𝘀𝗮𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗰𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗻𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗲, 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲, [𝗱𝗶] 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗩𝗼𝗹𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗲𝗿à 𝗳𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗲𝘀𝗮𝘂𝗿𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. 

È giusto [che] se nell’anima che vive nel mio Volere [Esso] formerà la fonte dei dolori per aiuto di tutta l’umana famiglia, è ancor giusto che formi la fonte delle gioie e delle grazie; con questa differenza: che quella dei dolori avrà un termine, perché le cose di quaggiù per quanto grandi son sempre determinate, 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗲, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘀𝘀ù, 𝘀𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗻𝗲, 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲. 

Perciò coraggio nel far la via nella mia Volontà”.